lunedì 22 luglio 2013

Papa Francesco si porta la valigia.


Ti credo!  Vatti a fidare non dico dello Ior, il che è tutto dire, ma
degli addetti al trasporto bagagli dei aeroporti  e ..degli Italiani in genere...

domenica 21 luglio 2013

Non sono una carogna, è che mi disegnano così!

Il risvolto più interessante del verdetto di ieri su Fede e compagnia, condanna a parte, è la possibile incriminazione degli avvocati Ghedini e Longo. Soprattutto di Ghedini. Tecniche spudoratamente dilatorie. Redazione di svariate leggi ammazza-processi. Falsità ossessivamente ripetute. Gravissime accuse - mai suffragate da prove - di faziosità politica a qualsivoglia organo giudiziario, inquirente o giudicante, che non desse ragione al suo principale. A nessun avvocato è stato mai consentito quel che si è permesso di dire e di fare l'azzeccagarbugli padovano, incarnazione perfetta dell'homo berlusconianus, disinvolto campione del disprezzo per le regole e per la verità.
piero ricca

sabato 20 luglio 2013

101, ancora loro.

Sapete quanti sono i senatori del Pd che hanno votato contro la sfiducia ad Alfano? 101. Poi dice che uno non si deve impressionare.
Civati qui
http://www.ciwati.it/2013/07/19/lincubo-dei-101/




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venerdì 19 luglio 2013

grande devastazione


L’italia finirà di esistere tra 5 mesi (in una settimana ha perso un anno di vita).
[…]
Il debito pubblico che andrà tagliato dal 1° gennaio 2015 di 45 miliardi l’anno, sta crescendo di un miliardo al giorno. La notizia è di ieri, e a darla è stato il Codacons. Di questo passo, al 2015 l’italia non ci arriverà. Fallirà prima.
Quindi, quei tagli violenti e devastanti che andranno praticati – se esisterà un governo capace di farli – tra un anno e cinque mesi, invece dovranno essere fatti molto prima e su ordine della Troika, come sta accadendo in Grecia.
E’ escluso che al 31 dicembre 2013 il debito pubblico sarà sotto il 3% del Pil. Sarà ben sopra. E’ altrettanto escluso che per allora – cinque soli mesi da oggi – l’economia sarà in ripresa e il gettito fiscale aumentato. Avverà l’esatto contrario.
Tutto ciò detto, al più tardi a gennaio 2014, la grande devastazione avrà inizio.
La Troika ordinerà di tagliare almeno 500.000 impiegati pubblici. E probabilmente varrà lo schema greco: un terzo nella scuola, un terzo nella sanità, un terzo nelle forze dell’ordine. Inoltre indicherà di ridurre le pensioni (tutte) di non meno del 10%. A questo si aggiungerà l’imposizione di una patrimoniale d’importo percentuale equivalente.
Sarà solo l’inizio. Perchè in ogni caso 12 mesi dopo arriverà la ghigliottina del Fiscal Compact e addio italia. […]
Max Parisi

http://www.imolaoggi.it/?p=56527
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via supercazzolaprematurata

mercoledì 17 luglio 2013

E come potrebbe?

Quando un ministro laterale di nessun rilievo politico e nessuna forza contrattuale, matricola nel suo partito, come Josefa Idem si è trovata in una situazione di precedente contraddizione privata col suo ruolo che suggeriva le sue dimissioni, Letta si è dedicato immediatamente a ottenerle, da responsabile capo della squadra di governo. Ora che una contraddizione molto più grossa, immanente, politica, preoccupante, riguarda un ministro con la mano sul manico del coltello, Letta non sembra intenzionato a far valere la stessa severità.
E come potrebbe?
— Il governo del fare altro | Il Post


SEMPRE OSTAGGI DI CIPRIA!
e D’ALEMA: 
"SE NON LO HANNO AVVERTITO, NON È COLPA SUA"



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sabato 13 luglio 2013

la polizia rapisce innocenti

Caso Kazakistan, quando la polizia rapisce innocenti
È una storia sinistra da cui comincia bene un film, ma finisce male la legalità e rispettabilità di un Paese, nel nostro caso l’Italia. Una notte di fine maggio, ai nostri giorni, con questo governo, di cui si può pensar male ma non fino a questo punto, una bambina di sei anni e la madre, provenienti dal Kazakistan e domiciliate a Roma, sono state l’obiettivo di una grande operazione di cattura e rapimento.
Cinquanta uomini della polizia di Stato hanno circondato la casa, arrestato mamma e bambina, le hanno trattenute tre giorni. E appena si è presentato a Ciampino un aereo privato del Kazakistan, hanno forzato mamma e bambina a imbarcarsi, dunque consegnate da polizia a polizia con la negazione di ogni diritto e la mancanza di ogni dovuta formalità internazionale.
Tutto ciò è stato tenuto nascosto al ministro degli Esteri Emma Bonino, fingendo di ignorare le sue prerogative di ministro degli Esteri.
Hanno creato un problema gravissimo nel governo perché il responsabile della polizia è il ministro dell’Interno, Alfano che è anche il vicepresidente del Consiglio ed è anche l’’uomo più vicino a Silvio Berlusconi, caro amico del dispotico presidente del Kazakistan. Alfano non poteva non sapere che le due prede della polizia italiana sono la moglie e la figlia di Mukhtar Ablyazov, dissidente kazako in fuga. Finora, salvo alcune voci fra cui quella del deputato Fiano (Pd) alla Commissione Affari Costituzionali, e la conferenza stampa di Luigi Manconi, presidente della commissione Diritti umani del Senato, ci sono state poche notizie e molto silenzio.
E così adesso il presidente dittatore del ricco paese petrolifero, che ha gli amici giusti in Italia e che voleva ostaggi da giocare contro il suo principale avversario, li ha ottenuti e intende servirsene. 
Ma come può il Parlamento italiano, stravolto da ridicole manifestazioni per negare i reati di Berlusconi, non esigere la verità immediata su questa torbida storia? Chi spiegherà a nome e su ordine di chi si consegnano ostaggi, e soprattutto si arresta e si scambia una bambina? Non c’è un ambasciatore italiano, nella capitale del Kazakistan, che possa verificare e riferire? Non partirà d’urgenza una delegazione delle commissioni Esteri del Parlamento, per sapere subito dove sono e come vivono e quali rischi corrono le due prigioniere?
Per Letta il percorso è doveroso e chiaro: bloccare all’istante ogni rapporto con il Kazakistan. Pretendere subito nomi, passato e prevista carriera dei “bravi” che in Italia arrestano mamme e bambini.

Ma, così, per caso, qualcuno mi illumina se, per puro caso, Cipria abbia qualche interesse nel petrolio Kazaco?

lunedì 8 luglio 2013

inutile avere ragione

L’Italia di Berlusconi finirà male, malissimo, nella vergogna e nella corruzione.
E sarà stato inutile avere ragione.
— I. Montanelli, 1994 

sabato 6 luglio 2013

Anno Pingu

F-35, il golpetto di Napolitano


Com’è noto i cacciabombardieri F-35 sono inutili, ma sarebbero uno spreco anche se fossero utili. Pare infatti che queste carcasse volanti cappòttino da ferme. Tant’è che Gran Bretagna, Olanda, Danimarca, Australia e Turchia hanno già rimesso in discussione il progetto. Noi no, anzi.
L’8 aprile 2009, due giorni dopo il terremoto in Abruzzo, mentre si raccoglievano 300 vittime, si soccorrevano migliaia di feriti e il governo Berlusconi faceva passerella sulle macerie senza trovare un euro per ricostruire L’Aquila, le commissioni Difesa di Camera e Senato votavano il via libera per l’acquisto di 131 F-35 (poi ridotti a 90) al modico costo di 15 miliardi. Nessun voto contrario: l’impavido Pd, anziché opporsi, uscì dalla stanza e non partecipò al voto, in linea con il suo programma scritto direttamente da Ponzio Pilato (a parte la senatrice Negri che, in un soprassalto di coraggio, restò dentro e si astenne).
Ora però il Parlamento è infestato di marziani, i famigerati grillini, che con Sel fanno quel che il centrosinistra non ha mai fatto: opposizione. E il Pd, non abituato, si barcamena. Memorabile la mozione bipartisan dell’altro giorno per il solito rinvio, che impegna il governo “relativamente al programma F-35, a non procedere a nessuna fase di ulteriore acquisizione senza che il Parlamento si sia espresso nel merito, ai sensi della legge 244/2012”. Una supercazzola che non vuol dire nulla, vista la maggioranza bulgara del governo che procede per decreti e fiducie. Ma la sola idea che il Parlamento torni a esistere e a dire qualcosa “nel merito”, ha fatto saltare la mosca al naso di Sua Altezza Reale Giorgio Napolitano, descritto dai giornali come “molto irritato” per la lesa maestà commessa dalle Camere nei confronti suoi e della nostra sovranità limitata dagli Usa.
Così il Re Bizzoso ha riunito il Consiglio Supremo di Difesa, di cui s’erano perse le tracce da tempo, solitamente dedito a tornei di burraco e canasta fra generali in pensione e signore, con i camerieri in uniforme e mostrine che servono il vermut con l’olivetta, e ha diramato un supermònito categorico e impegnativo per tutti: “la facoltà del Parlamento” riconosciuta dalla legge 244/2012 “non può tradursi in un diritto di veto su decisioni operative e provvedimenti tecnici che, per loro natura, rientrano tra le responsabilità costituzionali dell’esecutivo”.
Cioè: nel 2012 il Parlamento fa una legge, la 244, promulgata da Napolitano, per raccomandare un risparmio sulle spese militari e stabilire che quelle “straordinarie” devono passare dal Parlamento, così come le ordinarie che completino “programmi pluriennali finanziati nei precedenti esercizi con leggi speciali”. Non solo: spetta alle Camere l’ultima parola sulle spese militari in base alla situazione internazionale e alle disponibilità finanziarie dello Stato, per evitare “nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica”. Proprio il caso degli F-35. Ma Napolitano, che si crede il capo del governo, dei giudici e ora pure del Parlamento, fa dire alla legge il contrario di quel che dice e la usa per esautorare le Camere, già peraltro ridotte a fotocopiatrici dei diktat di Palazzo Chigi, cioè del Colle.
Ce ne sarebbe abbastanza per un conflitto di attribuzioni fra le Camere e il Quirinale contro questo golpetto senza carri armati. Ma i due camerieri del Colle che le presiedono non alzano neppure un sopracciglio. E Fantozzi-Franceschini ringrazia il Presidente per il “giusto richiamo alla separazione dei poteri”: solennissima vaccata, visto che il Consiglio Supremo di Difesa non è un potere dello Stato, ma un organo consultivo-esecutivo di norme decise da altri (in teoria, dal legislativo).
Una domanda, a questo punto, sorge spontanea: visto che ormai il Presidente decide pure il nostro menu al ristorante e il colore dei nostri calzini, per raggiungere l’agognato presidenzialismo che bisogno c’è di riformare la Costituzione? Ma soprattutto: quale Costituzione?
di Marco Travaglio, da il Fatto quotidiano, 4 luglio 2013

voleranno carte bollate

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